Ho trovato il live di Massimiliano Di Carlo molto coinvolgente. Chiudendo gli occhi durante l’ascolto ho avuto la possibilità di viaggiare attraverso il suono e farmi trasportare in luoghi lontani, non esclusivamente fisici. Luoghi dell’anima e della mente ai quali solo grazie ad alcuni suoni puoi accedervi. Inoltre apprezzo sempre tantissimo l’uso genuino di voce e strumenti che permettono di comprendere meglio un musicista. È stata estremamente affascinante come esperienza.
Massimiliano Di Carlo è un artista poliedrico, polistrumentista, sperimentatore della voce e dei vari linguaggi compositivi e improvvisativi, compositore, ricercatore etnografico, docente di musiche tradizionali e canto difonico al conservatorio “Luisa D’Annunzio” di Pescara.
Si occupa di creare nuova musica fondendo con maestria i codici arcaici dell’oralità, quelli accademici assorbiti durante il periodo di formazione, con le più attuali forme di sperimentazione.
Ha portato la sua arte nei principali teatri e centri culturali d’Europa quali: Teatro Carlo Felice di Genova, Punkt festival a Wroclaw, Jazz warriors international a Londra, Musei internazionali della musica a Bologna, Radio televisione Svizzera Italiana, RAI, cantiere internazionale dell Arte di Montepulciano, Tokyo Bunka Kaikan metropolitan Festival Hall, Count Basie jazz club di Genova.
Ha studiato e collaborato con artisti di fama internazionale quali:
Tran Quang Hai, Amelia Cuni, Filomena Campus, Fatima Miranda, Angelo Tonelli.
Mi piaceva il canto di mia nonna Dilla (di San Paolo Albanese, paese Arberesche della Basilicata) perché non era una voce costruita, era una voce semplice che sapeva incantarti e portarti in un’altra dimensione….è la stessa sensazione che ho provato quando ho sentito suonare e cantare Massimiliano Di Carlo, quasi entrassi nel tuo mondo, nella sua anima.
Conosco Massimiliano Di Carlo da anni, dai suoi tempi berlinesi, fervido studioso e sperimentatore di vecchie e nuove sonorità delle nostre terre, appassionato cultore di scoperte e riscoperte etno-musicologiche. Ho ascoltato Antro in questo live strepitoso alla RSI svizzera e sono profondamente grata. Gli strumenti e la sua voce mi portano lontano, nei riti arcaici di iniziazione di civiltà scomparse, ma di cui oggi abbiamo piú bisogno che mai, mi ricollegano agli istinti primordiali dell’essenza umana, mi inducono a cercare la danza estatica capace di condurre alla trance, mentre Li ascolto. Una grande esperienza spirituale. Grazie!
Con il progetto Antro si incontrano i codici di un linguaggio molto specifico, cioè il repertorio modale dell’Appennino centro meridionale, con i codici del jazz, anche sperimentale. Il repertorio composto da canti di lavoro, ninne nanne, canti di feste a ballo, ha così la possibilità di uscire dalla sua culla e andarsene in giro per il mondo, come se fosse un linguaggio esportabile, comprensibile anche a persone che non lo conoscono da vicino. La sfida di Antro è portare sul palco una musica che col palco non c’entra nulla. Ci si domanda, se questo sia possibile: si può proporre musica che viene cantata nei campi o nelle feste o durante un rituale domestico in un contesto mass mediatico votato alla spettacolarizzazione dei contenuti proposti? E se sì, la si può proporre ottenendone una comprensione profonda? Dal concerto che ho potuto ascoltare io direi che sì, si può, perché il creatore del progetto, Massimiliano di Carlo, ha interiorizzato quella musica ad un livello tale da poterla finalmente riproporre coscientemente in altro contesto, supportato da musicisti che ne onorano i codici senza stravolgerli, con un’eleganza magistrale. E sí, si può, perché i tre musicisti sono tecnicamente bravi abbastanza da ammaliare il pubblico per la bellezza e per il carattere del suono che offrono. E sì, si può, perché in aggiunta alla musica vengono fornite al pubblico spiegazioni utili a collocare l’evento ascoltato in un contesto culturale più ampio, all’interno di un’esperienza condivisa che vorrebbe essere una naturale prosecuzione ed espansione di quella che alcuni chiamano semplicisticamente “tradizione.”
L’attacco iniziale è subito travolgente, lo scacciapensieri di Massimiliano di Carlo, accompagnato dalle percussioni e dal contrabbasso, genera immediatamente un’atmosfera primitiva e potente. Più si avanza e più il pensiero va al jazz degli anni sessanta, a quell’energia nuova e trascinante che nasceva dal bisogno dei musicisti afroamericani di ritrovare le radici dalla propria musica, liberandola in improvvisazioni totalmente anarchiche eppure profondamente rigorose. Proprio questo colpisce nella musica degli Antro: il rigore di musicisti virtuosi, liberato in un canto primitivo. Una libertà che sboccia dalla disciplina e dal rigore, dalla conoscenza, dalla cura. Ed ecco che questa musica si ricongiunge naturalmente ai Raga, al Flamenco, a quelle musiche saldamente ancorate in una cultura antica, che proprio in virtù di queste salde radici, possono librarsi e involarsi senza perdere la via del ritorno. In questa memoria salvata, sorta di arte universale che a tutta l’umanità appartiene, preziosa e vitale, ogni essere si riconosce. Grazie alla tenera cura di queste radici, ognuno ritrova per un momento il valore umano della bellezza. E quindi grazie per queste emozioni, questa bellezza, questo ritorno “a casa”.
Ho avuto il piacere di collaborare con Massimiliano Di Carlo in due seminari dal titolo Phonosfera, all’insegna del Pitagorismo sapienziale, teorico e musicale. Ne ho apprezzato la profonda competenza sulla musica a tradizione orale, sulla phoné. e il virtuosismo di polistrumentista. Tutto ciò si riversa in questo live, ben armonizzandosi con le prestazioni degli altri musicisti.
Sono riuscita ieri a guardare il primo quarto d’ora e…. ho fatto fatica a spegnere, Meravigliosi.
Il tuo concerto è stato molto toccante, una rivisitazione in chiave moderna di canti e melodie abruzzesi che lasciano risuonare antiche corde dell’anima, ci riportano ad un passato in cui il rituale e la connessione con la natura sono stati per millenni una base essenziale della nostra vita. Concerto molto intenso e intimo in cui ogni strumento racconta in modo suo una storia. Melodie ipnotiche e trascendentali, un viaggio in un mondo passato. Interessantissime anche le introduzioni al contesto culturale e sociale dal quale (nel quale) nascono queste melodie.
Molto interessante e degno di grande attenzione il lavoro che sta portando avanti, ormai da qualche anno Massimiliano Di Carlo, ricercatore etnomusicologo e vocalist. Dotato di una solida preparazione accademica (diploma di conservatorio in tromba) Massimiliano oggi sta portando avanti con grande attenzione e sensibilità un lavoro di rilettura del repertorio della tradizione orale del centro Italia dove è sempre assente la banalità.
Ho avuto il piacere di assistere in streaming al concerto “Antro”, realizzato da un gruppo di “origine” abruzzese, e devo dire che l’evento si è rivelato non solo un’occasione per immergersi nei ritmi e nei suoni della tradizione del Sud Italia, ma anche un autentico momento rituale di evocazioni di antiche e attuali sonorità mediterranee. Era la presentazione del primo lavoro discografico di Massimiliano di Carlo, leader del gruppo, un musicista a 360 gradi, polistrumentista, innovativo nella sperimentazione vocale, etnomusicologo e ricercatore sul campo. Insieme ai musicisti Gioele Pagliacia e Andrea Lamacchia, hanno creato impasti timbrici nuovi e arcaici che hanno catturato magicamente l’attenzione del pubblico presente. Le sonorità evocative, ispirate alla tradizione orale, le ritmiche incalzanti e i modelli vocali e strumentali hanno reso omaggio al ricco patrimonio musicale dell’Appennino centro meridionale, trasportandoci in un luogo mitico di trasformazione. Ogni brano sembrava raccontare una storia, un legame profondo con la nostra cultura, e l’improvvisazione ha donato a ogni esibizione un’aura di freschezza e spontaneità. L’energia del pubblico era palpabile, e l’interazione con i musicisti ha reso l’atmosfera ancora più coinvolgente. Speriamo di ascoltare ancora nuove produzioni in futuro!
Eventi
Contatti
☎️ +39 328 14 21 779
- eventi/events
- corsi/courses
- progetti/projects
- proporre luoghi dove realizzare corsi/ proposals for courses
- collaborazioni / partnerships
- altro / other