Corpofonie
Corpofonie è uno studio che lega la corporeità al suono e al gesto pittorico. Il corpo come strumento unico e perfetto intermediario tra il mondo interno e i mondi sottili dell’esterno. Il suono può reverberare nel corpo fino a prenderne completamente possesso, sostituendo l’io che può finalmente dichiararsi abbandonato, degnamente sostituito in uno stato di lucida presenza. Corpofonie si esprime a livello sonoro con delle partiture vocali in cui non vi è testo o partitura bensì una scrittura di scena, riprendendo il concetto di parola-suono-ritmo di Carmelo Bene secondo il quale l’atto performativo scorre in una sorta di composizione immanente ed estemporanea, che sia essa in un live in teatro o in uno studio di registrazione; si esprime inoltre in forma pittorica con dei lavori che esprimono la figura in funzione della ricerca corpofonica. La fisiognomica delle varie forme dell’io e le plasticità corporee si dissolvono in tratti che oscillano tra il realismo e una sorta di gesto informale che determina la dissoluzione dei confini percettivi, attraverso il suono e la sua espansione.